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Venerdì 15 Ottobre 2004
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BUSSOLENGO.
Convegno
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Un nuovo apparecchio può
aiutare a fermare le stragi del sabato sera
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Scopre chi guida dopo
essersi drogato
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Bussolengo.
Ridurre gli incidenti sulla strada del 40% è possibile. Un
mezzo efficace per raggiungere l'obiettivo potrebbe essere una
macchinetta di produzione anglosassone, il «Cozart», in grado in
pochi minuti, analizzando la saliva dell'automobilista, di
riscontrare la presenza di sostanze stupefacenti o alcol oltre i
parametri di legge. Di questo strumento tecnologico utilizzato con
successo nel Regno Unito, Australia e in diversi altri Paesi, ma
sperimentato con ottimi risultati anche sulla riviera romagnola, in
provincia di Perugia e a Palazzolo sull'Oglio (Brescia), si parlerà
nel convegno «Guida sotto l'influsso di sostanze stupefacenti e
psicotrope; risvolti legislativi e operativi», in programma oggi
dalle 8.45 alla Orthofix, in via delle Nazioni 9. «Ci sono
riusciti in Inghilterra e possiamo farlo anche noi», dice Giancarlo
Bernabei coordinatore del direttivo dell'Associazione italiana
Famigliari e Vittime della strada onlus, «ogni anno 9 mila persone
perdono la vita sulla strada, 300 mila sono i feriti e 20 mila i
disabili gravi prodotti da questa guerra non dichiarata. L'Italia in
tema di prevenzione degli incidenti sulla strada è l'ultima in
Europa. Il Parlamento europeo ha chiesto al nostro paese di ridurre
in 10 anni del 40% le vittime della strada. Quello che constatiamo
invece è un calo di presenza sul territorio delle forze dell'ordine,
un grave ritardo nell'adeguamento degli organici e delle norme del
Codice della strada. Per non parlare della proposta di aumentare a
150 chilometri all'ora il limite di velocità sulle autostrade;
un'iniziativa che, anche se non si è concretizzata, ha già avuto
effetti devastanti sotto il profilo educativo e d'immagine».
L'associazione di cui fa parte Bernabei si rende disponibile a
fornire in comodato gratuito il «Cozart» ai Comuni che intendano
farne uso: «L'importante è far presto», dice Bernabei. «Il convegno
di oggi vuole far passare questo messaggio. Dobbiamo fare tutto ciò
che è possibile per salvare vite umane. Io so cosa vuol dire provare
il dolore di perdere una figlia; salutarla la sera e il giorno dopo
ritrovarla al cimitero. Dobbiamo arginare questa strage, serve un
cambio di mentalità». Nel mirino la pubblicità, in particolare
l’ultimo spot di una notissima azienda di telefonia mobile. Ma anche
i gestori delle discoteche: «Non possiamo chiamare in causa la
fatalità, laddove il reato dipende da precise responsabilità, che
vanno individuate e sanzionate. Tuttavia non basta invocare pene
severe soltanto per chi guida drogato o ubriaco, in quanto occorre
dar peso alle cause che creano nel guidatore le condizioni per
uccidere». Al convegno odierno aprirà i lavori Antonella
Manzione, comandante della polizia locale di Verona. Sono previsti
anche, tra gli altri, gli interventi del comandante della polizia
locale di Palozzolo, del rappresentante del ministero deli Interni
Giandomenico Protospataro, dell'avvocato milanese Elena Patrucchi e
di Marcello Chiaretti dell'Università Cattolica. Moderatore il
presidente dell'Associazione italiana tossicologi forensi e docente
di Tossicologia all'Università di Bari Roberto Gagliano Candela.
Luca Belligoli
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