Dal sig. Luca Tosi dell'Associazione Motociclisti Incolumi,
 

6° Giornata di Studio sulla Sicurezza Stradale

Milano 25 Marzo 2004

 

Quelle che segue è il contributo che desidero donare alle persone che non sono potute venire all’incontro avvenuto. Non volendo poi raccontare solo una sterile cronaca di quanto detto, vi troverete anche personali considerazioni ed opinioni sugli argomenti trattati:

 

L’incontro si è svolto nella Sala Conferenze della Provincia di Milano, una sala perfettamente attrezzata e con capienza da cinema. Ottima organizzazione, professionale al punto di sembrare una manifestazione internazionale, riunendo diverse e numerose autorità ed esponenti anche estranee alla Regione Lombardia. Sono scontati quindi i complimenti con gli organizzatori (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Lombardia, SISS, UNASCA, Centro Studi 3M), confermando l’impegno, dichiarato più volte, di cambiare realmente la situazione attuale.

 

Dopo la consueta registrazione, avvenuta alle 09:30, l’incontro è iniziato alle 09:50.

 

La presentazione dell’evento era affidata a Francesco Pierri, Direttore Settore Mobilità e Sicurezza della Circolazione Stradale della Provincia di Milano. Sfortunatamente, i ritardi dichiarati dell’On. Ombretta Colli (Presidente della Provincia di Milano) e di Massimo Corsaro (Assessore ai Trasporti della Regione) si sono tramutati in un’assenza di cui si è sentita la mancanza, sia a livello organizzativo di scaletta che di contenuti importanti che potevano portare… un peccato. Le motivazioni sono da ricercarsi anche nell’imminente termine di mandato dell’attuale organico della Provincia di Milano.

 

Dario Vermi (Vice Presidente Mobilità, Trasporti, Viabilità, Opere Pubbliche stradali) ha segnalato che gli incidenti in Provincia di Milano sono calati da 28000 del 2002 a 25500 del 2003; in ogni caso un numero ancora troppo alto anche a suo dire. Nel 2003 la Sanità ha speso 1,75 ML di euro per gli incidenti stradali.

La provincia di Milano ha il 50% del traffico di tutta la Lombardia ed il numero di incidenti con lesioni è sceso di un sesto; tale dato è da attribuire all’introduzione della Patente a Punti e del Nuovo Codice della Strada. La Stampa non deve allentare l’interesse su questi argomenti.

Vermi è, a tutti gli effetti, un nostro grande “amico”… un motociclista, che sa bene cos’è il motociclismo, quello vero. Ammette che la maggior parte degli incidenti riguarda le due ruote ed è paternamente preoccupato dall’aumento di motociclisti donne che cavalcano orgogliose moto “vere”. E’ realmente interessato alla sicurezza per i motociclisti, ed ha annunciato che verrà installato, come progetto pilota, un guard-rail salvamotociclisti nella zona dell’Idroscalo di Milano. Probabilmente hanno fatto effetto tutte le mail di segnalazione che ha ricevuto in copia conoscenza dall’AMI.

Il Sistema Integrato Sicurezza Stradale (SISS) sta operando egregiamente, monitorando il territorio, individuando Black Spot, anche con l’ausilio di telecamere sui tratti più trafficati. La sinergia messa in campo con il 118 sta svolgendo un ruolo importantissimo.

Ha segnalato inoltre che la Prefettura di Milano si è complimentata con la Provincia per l’impegno posto sull’argomento della Sicurezza Stradale.

Concludendo, ha sottolineato i buoni risultati senza però lasciarsi andare a facili entusiasmi, e confermando che c’è ancora molto da fare. Il 7 Aprile è un’altra ottima occasione per contribuire, tutti noi, alla Sicurezza Stradale.

 

Alle 10:20 ha preso la parola Carlo Borsani (Assessore alla Sanità della Regione Lombardia), invitato per la prima volta all’incontro annuale. Si deve tener conto che il maggior numero di incidenti sul lavoro riguarda il tragitto di trasferimento da casa al lavoro. Anche Borsani ritiene che si debba fare di più per la problematica dei Guard-Rail.

In Lombardia, nel 2003, vi sono stati 1200 morti, 3500 invalidi, 25000 feriti. Il 118 ha eseguito 330000 interventi.

Allo Stato un invalido costa 209622 Euro, mentre la perdita di contributo per ogni morto è quantificabile in 918660 Euro, ogni anno. La perita totale ha raggiunto 1933849000 euro, superando i 2 ML di euro tenendo conto delle spese di soccorso del 118.

E’ necessario quindi una maggiore sinergia tra Comuni, Provincia e Regione, con un’attenzione maggiore alle cause concatenanti degli incidenti (per esempio, alcool, droga).

 

Alle 10:35 la parola è passata a Francesca Racioppi (Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS), la quale ha ringraziato per la disponibilità concessa per poi passare alla proiezione di alcune slide. Secondo le previsioni dell’OMS, entro il 2020 gli incidenti stradali passeranno dall’attuale 6° al 3° posto nella graduatoria delle cause di morte. Per dati europei del 2003, si parla di 127000 morti e 2400000 di feriti, con abbondante margine di sottostima. Gli incidenti stradali sono quindi la prima causa di morte tra i 5 ed i 29 anni, fascia che compone un terzo del numero complessivo dei decessi per la stessa causa. Delle vittime l’80% è di sesso maschile, il 65% dei sinistri avviene in ambiente urbano. L’Unione Europea ha riscontrato che la spesa sanitaria per incidenti stradali ammonta a 180 ML di euro. I Paesi Nordici sono quelli con più bassa incidentalità nel mondo per mezzi circolanti, anche se fanno anch’essi fatica a mantenere il primato.

L’OMS dedica ogni anno il 7 Aprile ad una problematica di sanità: quest’anno la scelta è caduta sulla sicurezza stradale. Racioppi ha poi ha menzionato pedoni e ciclisti tra le categorie più a rischio negli incidenti, escludendo ingiustamente i motociclisti; ho posto rimedio a questa manchevolezza consegnando un nostro volantino con riportato a mano l’invito ad una maggiore sensibilità nei confronti della categoria a cui apparteniamo.

Si denuncia poi che la causa dell’incidente è spesso attribuita esclusivamente ad un errore del conducente, prevedibile e calcolabile se si applicassero procedure simili a quelle presenti nel trasporto aereo e ferroviario; a questo si somma anche una scarsa considerazione delle variabili ambientali.

L’importanza di una moderazione della velocità assume aspetti di primaria rilevanza, essendo esponenzialmente responsabile delle lesioni subite dal corpo per effetto delle accelerazioni e decelerazioni subite. Si sottolinea di fatto la relazione tra maggiore velocità uguale a maggiore possibilità di decesso.

L’OMS propone inoltre di stabilire degli standard di sicurezza da prendere come riferimento da raggiungere.

Si invita inoltre tutti gli attori della sicurezza stradale ad operare con maggiore sinergia, prevaricando i diversi interessi.

 

Alle 11:00 Pierri ha preso nuovamente la parola, facendosi carico dell’intervento che presuppongo dovesse fare Corsaro. Si è parlato del finanziamento concesso (1,645 ML di euro) al progetto SUMMIT, finalizzato all’individuazione e valutazione dei rischi maggiori, alla definizione delle priorità da seguire ed alle buone pratiche da applicare.

Si è inoltre tornato a parlare del SISS, esponendone i dati con delle slide. Nell’analisi dettagliata della Provincia, primavera ed autunno registrano i picchi di incidenti, mentre in Agosto si verifica il minimo dell’anno. Risulta che il Venerdì è il giorno con maggiori incidenti, mentre sabato è quello con più morti. Quotidianamente, tra le 17:00 e le 18:00 c’è il picco di traffico che corrisponde anche a quello con maggiori incidenti e maggior numero di morti.

E’ necessario eseguire maggiori ricerche e studi sui motociclisti: nel 55% degli incidenti vengono coinvolti centauri. I motociclisti sono il 52% dei morti complessivi. Il 55% dei feriti sono motociclisti.

Si è parlato del progetto “Ruote Sicure”, il quale prevede più formazione negli Istituti, ammettendo che il solo “Patentino” non è sufficiente, servendo più teorie e pratica. Attualmente sono coinvolti 114 Istituti, che svolgono 14 ore di corso divise in 2 ore di pratica, 4 di psicologia ed 8 di teoria a cura di istruttori di scuole guida.

E’ necessario inoltre una differenziazione nell’applicazione della patente a punti, per le varie categorie di utenza, ed estendere tale pratica anche ai patentini.

L’intervento si conclude con l’invito alla stampa a non insistere ingiustamente sulla latitanza su strada delle forze dell’ordine.

 

Un breve Coffee Break mi ha permesso di scambiare due parole con Vermi, ringraziandolo dell’intervento e consegnandogli il nostro volantino. Mi ha confermato di aver letto tutte le mail che ho inviato in copia conoscenza, assicurandomi che sta facendo pressione perché anche i comuni acquistino maggior consapevolezza della problematica della sicurezza dei motociclisti. Sfortunatamente l’impegno con la conferenza stampa non ha concesso ulteriore tempo per approfondire altri aspetti.

 

Alle 12:00 è intervenuto Maurizio Raja, Dirigente Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia. Si è sottolineato nuovamente che il 73% degli incidenti avviene in ambito urbano. In Europa, ogni giorno perdono la vita 107 persone. Si ringrazia i Media per il risalto che danno alla drammaticità della situazione, invitandoli a non calare l’attenzione sulla problematica.

In Lombardia c’è un calo del 5% degli incidenti, ed un calo del 20% dei morti e feriti, senza che però vi corrisponda un calo delle contravvenzioni. Nel 2003, dalla mezzanotte di sabato alle 06:00 di domenica mattina, si sono levate 1463 multe per eccesso di velocità, 1365 contravvenzioni per guida in stato d’ebbrezza e 27 per guida sotto l’effetto di stupefacenti, con 1945 patenti ritirate. Il tutto finalizzato ad abbattere il fenomeno delle stragi del sabato sera.

Anche la Polizia è impegnata nelle scuole con il Progetto Icaro, uno staff itinerante che opera nelle scuole elementari e medie.

 

Alle 12:45, Eustachio Porreca ha portato l suo contributo in qualità di Comandante Polizia Locale di Cornaredo, descrivendo la realtà di un Comune alle porte di Milano. Vi troviamo un traffico prevalentemente di pendolari, con il 25% di traffico pesante.

Nello specifico, si è provveduto ad eliminare la segnaletica abusiva ed i cartelloni pubblicitari sulla SP 130 (Rho-S. Pietro all’Olmo), notando un sensibile calo degli incidenti su questo lungo tratto di strada.

Si sta provvedendo a realizzare delle Aree 30, zone in cui viene posta particolare attenzione agli utenti deboli della strada. Si sono menzionati solo i pedoni ed i ciclisti, per cui ho provveduto a consegnare anche al Comandante il nostro volantino con aggiunto a mano che in tale categoria figuriamo anche noi motociclisti.

Il 7 Aprile, il Comando della Polizia Locale aderirà alla giornata disponendo tutte le risorse alla circolazione stradale.

Tra le attività, si possono annoverare l’istruzione presso le scuole, forti anche di una formazione di Primo Soccorso BLS (Basic Life Support), utile ad identificare correttamente le lesioni da comunicare al 118.

Si è dichiarato anche l’utilizzo del software ARAMIS, fornito gratuitamente dalla Regione, come supporto utile per la raccolta dati (interfacciato con il SISS) e l’emissione di rapporti di sinistri in tempi molto più brevi che in passato.

 

Prima del Buffet, si è data occasione di intervenire ed esporre quesiti, di cui ne ho approfittato:

Ho ringraziato pubblicamente per l’interesse mostrato da Vermi e Pierri, denunciando quali pericoli subisce un motociclista quando scivola ed urta contro ostacoli fissi, in particolare i guard-rail. Ho descritto cos’è l’Associazione Motociclisti Incolumi (il nome è sufficientemente ironico da suscitare simpatia e clamore…) e da chi è composta, menzionando anche Matteo Baraldi. Ho elencato (come sull’articolo di Motociclismo di Aprile) le iniziative e soluzioni approntate da Francia e Germania, con notevoli successi. Ho denunciato che in Italia la ricerca concreta si è limitata all’iniziativa dei guard-rail c.u.s.t.o.m., e che al rapporto europeo effettuato dalla FEMA non ha partecipato l’Italia. Ho invitato tutte le autorità presenti ad accogliere la Comunicazione n°311 della Comunità Europea, che invita ad andar oltre i minimi requisiti richiesti dalla legge, valutando attentamente la possibilità di installare strutture di categoria maggiore, al fine di ridurre al massimo i pericoli non considerati e previsti dalle norme. Anche su questo argomento, ho invitato le autorità a far pressioni perché vengano realizzate normative che prevedano la considerazione delle problematiche dei motociclisti, visto appunto che i crash test delle barriere stradali prevedono solo l’impiego di auto e mezzi pesanti, ignorando la dinamica di un motociclista che scivola verso queste ghigliottine.

L’intervento mi è valso un lungo applauso, numerosi complimenti, e diversi contatti con persone interessanti ed interessate; queste sono soddisfazioni bellissime, che premiano la presenza di AMI a questo evento, dimostrando la correttezza della strada che stiamo percorrendo assieme.

Il Buffet l’ho trascorso con l’Ing. Fabio Colombo, realizzatore di airbag per motociclisti tecnicamente fantastici (Motoairbag).

 

L’incontro è proseguito affidando la moderazione a Lorenzo Merendi, Direttore della Direzione Centrale Trasporti e Viabilità della Provincia di Milano.

 

Alle 14:30 si è ripreso l’incontro con Davide Tartaro (Elasis S.C.p.A.), il quale ha descritto com’è nato il SISS. Infatti Elasis è il promotore di questo progetto che ha previsto, nella fase iniziale, l’affiancamento con le forze dell’ordine. Attualmente Elasis ha il controllo dei dati del 97,5% degli incidenti che avvengono sulle provinciali di Milano. E’ seguita quindi l’esposizione dei dati raccolti localmente.

Stupisce il fatto che Tartaro senta la necessità del supporto di uno psicologo per motivare il mancato effetto della patente a punti durante i sabato sera, riferendosi alle stragi. Personalmente non ho avuto modo di intervenire, ma mi premurerò di far presente (via mail) la problematica dei semafori lampeggianti evidenziata da Ernesto Restelli (Associazione Vittime della Strada Provincia di Varese).

Si è considerata anche la possibilità di far indossare il giubbotto catarifrangente anche a motociclisti e ciclisti, in maniera tale da rendere maggiormente visibili gli utenti più vulnerabili.

 

Alle 15:00 Bruno Donno (della Provincia di Milano) ha descritto il monitoraggio del traffico e dell’incidentalità attivo sulla SP 103 (Antica di Cassano) e sulla SP 14 (Rivoltana), anch’esso incluso nel SISS. Si è scesi anche nel dettaglio del traffico circolante su queste due importanti arterie dell’Interland milanese.

Ha mostrato un filmato su come siano stati modificati due tratti, con l’inserimento delle rotonde. Dopo l’intervento, ho personalmente espresso a Donno la perplessità nel vedere preferiti guard-rail nelle zone limitrofe alle rotonde invece di zone di fuga più sicure; sfortunatamente non ha voce in capitolo, quindi invito chi potesse a prendere visione della situazione e segnalarmi eventuali anomalie.

 

Alle 15:30 ha preso la parola Pitidis (Provincia di Milano), descrivendo quanto sia importante raccogliere dati con metodologia per ottenere conclusioni efficaci. Il 20% delle persone al di sotto dei 40 anni muoiono per incidenti stradali. Degli invalidi, il 60% ha lesioni midollari e l’80% di questi ha lesioni encefaliche.

Ha mostrato dati (a mio parere) vecchissimi sulla mortalità per tipo di trauma, inclusi tra il 1970 ed il 1989. La successiva considerazione la ritengo, personalmente, una banalità, valutando ovvio che ad una diminuzione dei feriti corrisponde alla diminuzione dei morti e quindi ad un risparmio  sulla sanità… come risulta un dato di fatto che la patente a punti abbia contribuito alla diminuzione dei sinistri.

A mio parere (e di qualche altro spettatore), l’intervento è parso confusionario e nervoso, viste anche le continue variazione di tono della voce, enfatizzate da un’eccessiva gesticolazione ed una scarsissima considerazione del microfono… si poteva far molto meglio.

 

Alle 16:00, Savino Rinelli (Politecnico di Milano) ha preferito concedere la parola al suo collaboratore Giofrè, il quale ha descritto tecnicamente tre diversi tipi di approcci alla sicurezza stradale (Correttivo, Normativo, Preventivo), la quale sovrapposizione dà origine al Ro.Sa.Ma. (Road Safety Management System). Per attuare questo tipo di analisi si dovrebbe realizzare un sistema dati capillare e di rapida consultazione (ndr, ma non è il SISS?).

Il Politecnico di Milano dispone anche di due cabine di simulazione, realizzate per testare il comportamento dei guidatori nelle varie situazioni. Al fine di intensificare la ricerca, sarebbe opportuno sviluppare altri simulatori.

 

Alle 16:15 Fontana e Pagliosa hanno portato il contributo del 118. E’ bene sapere che l’attivazione del 118 avviene sulla tipologia di infortunio e non sulle indicazioni dei primi soccorritori. L’elisoccorso è molto utilizzato sulle Tangenziali di Milano (specialmente la Est), ammettendo che il 30% delle mortalità avviene nella prima ora di infortunio, dando prioritaria importanza alla rapidità di soccorso. Il 12% degli interventi del 118 (dato certamente sottostimato) ed il 45% degli interventi dell’elisoccorso sono da attribuire ad incidenti stradali.

Gli incidenti più numerosi avvengono tra auto-auto ed auto-moto; sorprende il dato di incidenti moto-moto, che credevo erroneamente insignificante.

 

Alle 16:30 Stefano Zanusso (Presidente Associazione Fraternità della Strada) ha presentato l’Associazione che rappresenta. Una comunità nata nel 1965 che si prefigge di auto-controllarsi, spinti anche dalla volontaria affissione di un adesivo identificativo sul mezzo privato.

L’Associazione denuncia che il 60% dei bambini viene erroneamente trasportato, con percentuali molto più elevate nel caso di motocicli. Inoltre, il 70% dei genitori dà esempi diseducativi ai figli quando sono al volante.

 

Con una sala tristemente (e vergognosamente) decimata, alle 16:40 è intervenuto Ugo Martinat, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Doverosi i complimenti alla Provincia di Milano, unica in Italia ad essersi attivata concretamente sulla sicurezza stradale. E’ la provincia con più utenti (un decimo dei mezzi circolanti in Italia) e quindi con maggior traffico ed incidenti (55% degli incidenti della Lombardia).

Si sta operando per realizzare una corsia aggiuntiva sulle autostrade Milano - Como e Milano – Brescia, in previsione di un aumento del 38% del trasporto merci entro il 2010. La situazione verrà in parte risolta dalla realizzazione dell’Alta Velocità, già a buon punto. Verrà realizzato il valico dei Giovi, terzo tratto autostradale di collegamento con Genova, al fine di agevolare il trasporto via mare delle merci della Lombardia.

ANAS ha sestuplicato gli investimenti di manutenzione delle strade e non potrà mai più utilizzare asfalto diverso da quello drenante su tutte le autostrade, superstrade e statali.

Verranno inasprite ulteriormente le sanzioni per i conducenti che non avranno i sistemi di sicurezza a bordo (con riferimento alle catene da neve nei recenti episodi sull’autostrada del sole, A1).

Martinat si dice dispiaciuto che (in occasione di espropri di terreni) ci siano alcune persone che debbano sacrificarsi per rendere felici molti altri utenti.

In conclusione, la durezza delle sanzioni fino ad ora applicate sono giuste ed inappellabili.

 

Alle 17:00 Vermi ha chiuso l’incontro, sottolineando che la Provincia di Milano ha il 50% del traffico della Lombardia. Denuncia che il blocco della costruzione di autostrade ha leso tutta l’Italia, ed è un bene che sia stato rimosso. Ammette che le strade siano costruite con gli stessi criteri di almeno 30 anni fa, e fino a 50 anni per quanto riguarda le ferrovie. Probabilmente Vermi ha letto il volantino dell’AMI, da me consegnato precedentemente.

 

 

Luca Tosi